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28 Ottobre 2021

La Digital Transformation coinvolge il settore Healthcare, offrendo un ampio ventaglio di app mediche. Soluzioni tecnologiche che promettono un netto miglioramento della qualità della vita dei pazienti e una semplificazione del lavoro dei medici.
Ma che ruolo queste innovazioni possono avere all’interno del sistema sanitario?
La nostra analisi sul punto di vista dei pazienti e su quello del personale medico.

L’interesse online per le tematiche legate alla salute è alto. Per dare risposte sempre più efficaci a questa crescente attenzione, si moltiplica sul web la presenza di siti a sfondo healthcare e di nuove app mediche, soluzioni tecnologiche in grado di contribuire alla tutela della propria salute. Migliorando non solo le pratiche quotidiane ma anche il rapporto con il medico curante e il lavoro del sistema sanitario.

Medici e pazienti si approcciano alla digital healthcare con modalità differenti. Dai dati, emergono alcuni aspetti interessanti, leggiamoli insieme.

Salute digitale: le abitudini dei pazienti

Sono molteplici le app mediche disponibili negli app store. Soluzioni tecnologiche differenti, che rispondono a specifiche esigenze.

Pensate per mobile, interagiscono con app e funzionalità già presenti nel dispositivo (calendario, orologio, GPS, Bluetooth) e offrono, per esempio, assistenza nella calendarizzazione delle terapie, tracciamento delle attività motorie, comunicazione e archiviazione di dati biometrici.

Dalle più comuni app per runner alle più innovative applicazioni per diabetici – che si collegano al glucometro e aiutano a tenere uno storico del tasso glicemico, inviando se necessario alert in tempo reale – il range di soluzioni sviluppate è davvero ampio, così come sono molteplici i benefici offerti.

Quali sono le app più scaricate? Ecco i dati del Polimi

Eppure, i dati raccolti da un recente studio del Politecnico di Milano ci dicono che l’interesse degli italiani per queste app non supera il 40%, e che la frequenza di utilizzo non raggiunge in nessun caso la soglia del 30%.
Le app più utilizzate sono quelle per allenare le abilità mentali (28%), seguono le app per ottimizzare l’attività fisica (23%) e quelle che aiutano a impostare un’alimentazione sana (14%).

Si tratta di app di facile utilizzo, non pensate per precisi fini terapeutici. Viceversa, le app progettate per supportare il paziente nel percorso di cura (utili a trasmettere i dati ai medici curanti, calendarizzare una terapia farmacologica, ecc.) fanno registrare un utilizzo molto più basso nel campione statistico, fermandosi a un massimo del 6%.

Risulta, inoltre, che solo il 5% degli intervistati ha utilizzato le app per comunicare direttamente con il proprio medico curante: la funzione, questa, forse più preziosa e strategica che la Digital Healthcare può offrire, in termini di ottimizzazione della relazione medico-paziente, patient management e semplificazione del workflow clinico.

Al contrario, i contenuti online di argomento medico registrano un maggiore interesse. È intuitivo capirne il motivo: a fronte di un’interazione minima e di un’estrema immediatezza e libertà di ricerca, queste pagine consentono all’utente di ricevere una risposta veloce ai dubbi e alle ansie sul proprio stato di salute.

Il rischio di questa tendenza è l’autodiagnosi, una tentazione comprensibile e diffusa, che preoccupa medici e operatori del settore. A temere questa deriva sono soprattutto i medici di base, in prima linea nella relazione con i pazienti, e nella pratica di diagnosi.

Innovazione digitale nel settore salute: il punto di vista dei medici

Lo studio del Politecnico di Milano indica che l’opinione dei medici sulle abitudini dei pazienti rispetto alla digital healthcare è cauta, soprattutto quando si parla dei rischi legati all’autodiagnosi.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle app, invece, risulta che sono soprattutto gli specialisti ad auspicare un incremento del loro utilizzo: in particolare per la comunicazione dei parametrici clinici (51%) e per un supporto costante alla terapia somministrata (48%).

Ciò evidenzia come applicazioni e piattaforme rappresentino un cambio di paradigma nella costruzione della relazione terapeutica. Per i medici, un’opportunità di snellire le pratiche burocratiche, migliorare la gestione e l’analisi dei dati, e avere più tempo da dedicare ai propri pazienti.

Digital healthcare: consolidare le pratiche virtuose

digital healthcare

È evidente che lo sviluppo della Digital Healthcare sia una risorsa essenziale per migliorare il percorso di cura nel suo complesso e ottimizzare la gestione dei sistemi sanitari.

Le soluzioni tecnologiche consentono un’interazione virtuosa tra componente tecnologica e human, che non soltanto può semplificare il lavoro dei medici, ma può anche favorire una corretta aderenza alle terapie e un monitoraggio in tempo reale delle condizioni dei pazienti. Favoriscono, inoltre, la percezione di una maggiore vicinanza psicologica del proprio medico e del sistema sanitario, influenzando positivamente – e talvolta in modo determinante – il percorso terapeutico.

Sviluppano, dunque, a pieno il potenziale della telemedicina.

Potenziale, che per essere espresso nella sua totalità, necessita di un nuovo modello di servizio, capace di abilitare un’interazione costante tra medico e paziente, trasformando i dati raccolti dalle app in informazioni  facilmente comprensibili dall’utente e condivisibili in totale sicurezza con il proprio medico.

Un simile modello di servizio dovrebbe rendere disponibili, ai pazienti, molteplici touchpoint convergenti in un’unica piattaforma, ottimizzando in questo modo il workflow del sistema sanitario.

Un servizio più snello, che integra componenti di AI all’assistenza di operatori specializzati, significa infatti più sicurezza e più salute per i pazienti.

L’introduzione di molteplici canali di contatto (SMS, progressive web app, cloud IVR), l’utilizzo di piattaforme di gestione dei dispositivi sanitari IoT e il supporto costante di operatore dedicati “Medical Assistant” sono per noi strumenti cruciali nella creazione di un’esperienza di cura fluida e personalizzata, focalizzata sulle esigenze del singolo paziente e non soltanto sull’erogazione e il monitoraggio delle cure. In Increso, ad esempio, stiamo lavorando attivamente allo sviluppo di servizi che possano supportare le strutture sanitarie nelle relazioni  con i pazienti, in ogni fase del percorso terapeutico: dallo screening anamnestico al termine della somministrazione delle terapie.

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